lunedì 26 maggio 2008

Salisbury


Uriah Heep, gruppo poco conosciuto da queste parti ma che ha dato molto alla musica negli anni 70. Il loro genio ha prodotto molti album di altissimo livello, a partire dai primi 4 lavori della band, must-have dell'hard rock. Oggi vi voglio recensire il mio preferito, Salisbury, il più sperimentale deigli album della band, composto nel 1971, dopo il debutto con Very 'eavy Very 'umble, quando il combo inglese non aveva ancora delineato precisamente il proprio stile. Le tracce sono solo 6, veramente poche, ma alcune di esse valgono da sole l'ascolto di questo album (non dico l'acquisto per ovvi motivi). La prima traccia è Bird of Prey che parte con un riff durissimo che lancia la strabiliante voce del cantante David Byron che si prodiga in un falsetto ai limiti del possibile. Dopo un inizio duro e molto rockeggiante il ritmo dell'album cala drasticamente con The Park, brano calmo e rilassato con protagonisti l'hammond e la chitarra (e ancora il falsetto di Byron). Questa traccia, per confermare la sperimentalità di cui parlavo all'inizio, si trasforma verso i 3:30 in un brano jazz, per poi ritornare al motivo originale. Veramente particolare e interessante. Time to Live torna sul genere hard rock con un assolo iniziale molto bello e degli acuti di Byron veramente impressionante. Lady In Black è la ballad per eccellenza del gruppo, semplice e con un ritornello di forte impatto, contente un testo magnifico e 100% pacifista (hippie style insomma). Piccola curiosità: a cantare questa canzone non è Byron ma è il tastierista Ken Hensley, anch'egli un genio della musica. L'alternanza brano veloce/brano lento del disco si fa sentire con High Priestess che, nonostante l'arpeggio iniziale, si trasforma in una canzone carica e veloce. La traccia finale, che è anche la title-track, si discosta completamente dal resto del disco. E' infatti una maestosa suite da ben 16 minuti che si alterna tra pezzi strumentali, alcuni classici altri jazz, parti cantate e riff più rock. Una vera perla dal punto di vista compositivo, frutto di uno dei gruppi più sottovalutati della scena rock.
Se siete degli intenditori ascoltare questo LP. Non ve ne pentirete.

tracklist
  1. Bird of Prey
  2. The Park
  3. Time To Live
  4. Lady In Black
  5. High Priestess
  6. Salisbury

1 commento:

Anonimo ha detto...

Avverto qualche somiglianza acustica con l'epic metal...forse è per questo che ti piacciono? Comunque grande album, grazie mame per acCULturarmi quasi ogni giorno...musicalmente si intende!