lunedì 2 giugno 2008

The Doors


Jim Morrison è da sempre considerato un simbolo della sensualità maschile e della virilità, ma non solo. Lui e la sua musica hanno fatto da colonna sonora ad una generazione dannata, quella della guerra in Vietnam. Dietro a questo mito però vi è anche una storia di abusi di sostanze stupefacenti ed eccessi che hanno corroso la persona fino alla sua enigmatica morte. Oliver Stone nel film "The Doors" del 1991 estremizza questa figura, la toglie completamente dal contesto della guerra, ne accentua la "pazzia" e aggiunge la componente "esoterica". Il Morrison di Stone è sempre sballato, si esprime solo con frasi ambigue e crede in una pseudo-religione indiana. In realtà il film non rispecchia alla perfezione ciò che fu quest'uomo, anzi, si allontana eccessivamente dalla verità. Gli stessi componenti della band hanno espresso opinioni totalmente negative sul film. Perchè vederlo dunque? Innanzitutto va detto che quando un film si basa su fatti realmente accaduti deve per forza "inventare" qualcosa, altrimenti diventa un documentario. Essendo la pellicola basata principalmente sulla figura di Jim, l'interpretazione dell'attore che ne veste i panni deve essere sopra la media. E il signor Val Kilmer la supera di gran lunga. La sua prestazione è di gran lunga la migliore della sua carriera. In effetti tirando le somme questo film è un lungo monologo (non letteralmente) in cui l'attore americano da tutto se stesso.

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